Sana invidia

5 Settembre 2013 , Scritto da DimorareinDio Con tag #Varie

«La mia invidia, questa sera.

È soprattutto per certi autori che parlano delle cose di Dio in modo straordinario, con rispetto, delicatezza, tenerezza, sapienza che è insieme luce e sapore.

Non solo: con la grazia della poesia.

Sono autori che fanno innamorare, perché non insegnano, ma celebrano, non si rivolgono solo alla mente, ma fanno danzare tutto l’essere di chi ha la fortuna di avvicinarli.

Ne conosco diversi.

Sono miei compagni privilegiati, con i quali mi capita di stabilire una affettuosa complicità che da parte mia potrebbe tradursi in queste parole:

“Grazie per la bellezza del tuo dono. Guidami ancora nella comprensione del Vangelo così da dischiudermi orizzonti nuovi di speranza e di libertà”.

Provo gratitudine, ma anche un poco di invidia.

Fossi capace anch’io di parlare delle cose di Dio con la stessa toccante vibrazione del cuore e della parola.

Cari […] amici miei, come vi ammiro e vi invidio.

Mi capita anche di pensare che dietro la bellezza, la luminosità, la trasparenza delle vostre parole c’è la fatica di ore passate a riflettere, ad abbozzare, a limare… in una continua ricerca di affinamento e di perfezione.

Non mi è difficile immaginare le notti che avete dedicato a queste pagine che ora mi capita di leggere come se fossero il frutto di un’ispirazione facile e di un particolare stato di grazia.

È la stessa fatica che immagino per coloro che hanno scritto i vangeli.

I capolavori dello spirito non si sottraggono alla legge del seme nascosto che cresce a poco a poco, emergendo a fatica dal buio delle notti».

(da don L. Pozzoli, Pensieri vagabondi II, Ancora, Milano, 2009, p. 117)

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