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Il laico che cercava

19 Luglio 2013 , Scritto da DimorareinDio Con tag #Varie

Condivido nel blog questa riflessione di Vincenzo Cerami, citata dal Card. G. Ravasi in un articolo sull'Osservatore Romano del 19 luglio 2013:
 
«Non esistono uomini e donne che, prima o poi, non si interroghino sui grandi temi e sul significato del loro vivere. E a ogni domanda nasce un dubbio. Il dubbio è il sale della fede, ma anche la bussola del non credente. Il dubbio è il comune denominatore di tutti gli individui pensanti, atei e religiosi; è un enigma da risolvere, un segreto da svelare. L’artista, anche il più blasfemo, nutre in sé l’idea di un mondo alternativo, idealmente migliore. E rimane fatalmente incantato dall’infinito e sublime equilibrio dell’universo, dove anche le cellule, miracolosamente, meravigliosamente agiscono, si trasformano, lottano per dare continuità alla vita. Cos’altro fa se non tentare di mettere in scena, esplicitare tutto ciò che esiste e pure non si vede? Lo scrittore, al contrario del cronista, lavora con le presenze invisibili. L’uomo di fede non fa forse la stessa cosa? Egli non sarebbe tale se non evocasse la rivelazione certa, la sicurezza del giudizio. Ma Qohelet, l’Ecclesiaste, già prima della nascita di Cristo, ammonisce gli abitanti della Terra e spiega loro che Dio ha fatto in modo che “l’uomo non trovi nessuna traccia di lui”. La fede non è data una volta per tutte, è quotidiano travaglio, come il racconto della realtà nascosta espresso dall’artista. In questi anni di depressione, crollato il mito totalizzante dell’edonismo merceologico, è necessario trovare in sé risorse spirituali che ristabiliscano le gerarchie dei valori».
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