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La vita trinitaria e noi

10 Giugno 2012 , Scritto da Citocromo Con tag #Riflessioni teologiche

«In Dio non c’è immobilità, ma un movimento eterno, un’eterna circolazione d’amore, poiché la legge dell’amore è quella di slanciarsi al di fuori, di donarsi. Il Padre non sarebbe Dio se rimanesse in se stesso: egli si effonde, si precipita nel suo Figlio che genera incessantemente. Il Figlio non sarebbe Dio se non facesse irruzione nel Padre suo. Tra i due esiste uno slancio infinito, un’attrazione irresistibile, un peso d’amore che li precipita l’uno nell’altro e consuma la loro vita nell’unità. E il termine di questo movimento eterno della vita divina, il termine eternamente sussistente, è lo Spirito Santo.
Ora, quest’Amore, che procede dalla Spirazione dell’amore infinito, Amore che unisce il Padre e il Figlio in un eterno slancio di gioia e un indicibile trasporto, lo Spirito Santo, comunica all’anima un movimento simile che la avvicina al Padre e al Figlio e le permette di partecipare alle loro intime relazioni.
In cielo la comunicazione è perfetta. Senza alcun velo, senza alcun impaccio i beati contemplano le tre Persone divine. Con il Padre ammirano, amano e abbracciano l’incantevole splendore del Verbo. Con il Verbo ammirano, amano e abbracciano l’infinita perfezione del Padre. Il Padre li attira al suo Figlio e il Figlio al suo Padre. L’eterno movimento dell’amore li afferra, li rapisce, li trasporta nell’estasi del Padre e del Figlio per consumarli nell’unità dello Spirito Santo.
Sulla terra noi non abbiamo che l’inizio di questa ineffabile felicità. Ma ne abbiamo una vera partecipazione: la vita di grazia quaggiù e la vita di gloria in cielo sono sostanzialmente la stessa cosa. La grazia inizia quello che la gloria porterà a compimento. […]
Gesù ce lo ha fatto conoscere: Nessuno va al Padre mio se non per mezzo di me …24 Nessuno viene a me se il Padre mio non l’attrae.25 Cioè: voi non arriverete mai al Padre se non entrerete nel movimento d’amore che mi unisce a lui e non verrete mai a me se mio Padre non vi attirerà in questo movimento d’amore che lo precipita in me stesso e ci consuma nell’unità dello Spirito Santo. L’anima che ama le tre Persone divine è, dunque, un’anima attirata dallo Spirito Santo in questo movimento circolare di visione e di amore che costituisce a felicitò di Dio stesso, beatitudine pienamente comunicata agli angeli e ai beati.
Così possiamo dire con sant’Agostino: “I santi portano Dio; la loro anima è un cielo, perché Dio li abita”.26 E con san Giovanni: Noi viviamo in comunione con il Padre e il Figlio suo Gesù Cristo.27 Tra i Tre e noi esiste una comunione, una familiarità, la vita in comune.

***

 "Padre santo, accoglimi nella tua tenerissima paternità, perchè, dopo aver percorso tutto lo stadio nel quale ho cominciato a correre per tuo amore, io ti riceva come premio della mia corsa in eterna eredità.

 Amabilissimo Gesù, ricevimi nella tua dolcissima fraternità. Porta con me il peso del giorno e del calore. Sii la mia consolazione in tutte le mie fatiche, il mio compagno e la mia guida lungo tutto il mio viaggio.

 Spirito Santo, Dio Amore, accoglimi nella tua misericordiosa carità. Sii il mio amestro e l'istruttore di tutta la mia vita e il dolce amico della mia anima" (SANTA GERTRUDE).

       ________

24) Gv 14,6.

25) Gv 6,44.

26) SANT'AGOSTINO, Commento al Salmo 22.

27) 1 Gv 1,3 »

(da Marie-Vincent Bernadot o.p., Dall’Eucaristia alla Trinità. Meditazioni sull’Eucaristia, ESD – Edizioni Studio Domenicano, 2004, pp. 51-52)

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